Cessione del quinto dipendenti piccole aziende

Cessione del quinto dipendenti piccole aziende: come richiederla

La cessione del quinto per dipendenti di piccole aziende è uno degli strumenti di credito più diffusi nel nostro Paese se consideriamo che gran parte del capitale economico proviene proprio da piccole e medie imprese. Prima di concentrarci su come funziona questa possibilità di credito vediamo brevemente in cosa consiste questo prestito, quali sono le responsabilità delle figure coinvolte e chi può usufruirne. 

Il funzionamento della cessione del quinto 

La cessione del quinto è uno dei finanziamenti più diffusi in Italia per via dei vantaggi che offre e della tranquillità con cui è possibile restituire l’importo erogato. Si tratta di un prestito dalla durata massima di dieci anni per il quale la restituzione avviene tramite trattenute in busta paga o sulla pensione. Per tali ragioni l’ammontare non supera il 20% dello stipendio dato che il restante viene considerato come liquidità necessaria per vivere senza andare in difficoltà con la restituzione. 

A poter richiedere questo prestito sono lavoratori con contratti di lavoro a tempo indeterminato o impiegati presso imprese pubbliche, statali e private (come SPA, SAS, cooperative ed SRL) oppure pensionati con entrate superiori alla pensione minima o sociale. 

Cosa accade per le piccole e medie imprese?

Non tutti i dipendenti privati possono fare richiesta di cessione del quinto perché le banche conducono analisi molto accurate e scrupolose circa la solidità dell’impresa di cui fa parte il soggetto che vuole richiedere un prestito tramite cessione del quinto. In questa forma di finanziamento, infatti, è il datore di lavoro a fare da garante sul prestito. Per questo se l’azienda non è solida l’istituto rischia di ritrovarsi con un’insolvenza e, quindi, la richiesta da parte di un dipendente potrebbe essere rifiutata proprio per questa ragione. 

Vantaggi della cessione del quinto 

Per contro vi sono i vantaggi della cessione del quinto che con il sistema delle trattenute in busta paga sollevano il debitore dalla preoccupazione di pagare la rata ogni mese senza andare in difficoltà o in ritardo. Non a caso questo prestito viene spesso definito come “garantito” considerando anche che la stipula prevede il pagamento di una polizza che intervenga in caso di perdita dell’impiego, decesso o perdita della possibilità di lavorare per gravi questioni di salute. 

Inoltre il datore di lavoro non può opporsi a concedere la cessione del quinto ai sensi del DPR 180/1950 per il quale il finanziamento rientra tra i diritti dei lavoratori assunti a tempo indeterminato, che siano essi pubblici, statali o privati

Requisiti per chiedere il prestito 

Lo stesso discorso vale per le piccole imprese ma la cessione del quinto potrebbe non essere approvata qualora non sussistano garanzie di solidità. Per avere accesso a questo prestito occorre rivolgersi ad un istituto di credito rispettando i requisiti di accesso generali che prevedono: 

  • Residenza In Italia;
  • Contratto A Tempo Indeterminato
  • Assunzione Regolare Da Almeno 24 Mesi
  • Oppure
  • Assunzione Presso Snc, Srl, Cooperative E Sas Con Almeno Cinque Dipendenti 
  • Tfr Accantonato Di Almeno 5 Mila Euro

Per le imprese più piccole, invece, l’accesso alla cessione del quinto prescinde dall’accantonamento del TFR di importo pari ad almeno 2500 euro

Per richiedere questo prestito serviranno le ultime tre buste paga, il documento di identità valido, il codice fiscale e il CUD, ovvero il Certificato Unico Dipendente. Qualora il richiedente abbia avuto problemi con le banche e pignoramenti l’accettazione da parte dell’istituto sarà discrezionale. Questo significa che ci sono agenzie che non scendono al di sotto di valori di rating interni che riguardano il rischio di insolvenza. La cessione del quinto per i dipendenti di piccole imprese è certamente possibile ma non sempre garantita.