Finanziamenti per liberi professionisti

Finanziamenti per liberi professionisti: agevolazioni e requisiti

I liberi professionisti sono la categoria più sfortunata quando si parla di finanziamenti e agevolazioni al credito. Si tratta di una categoria professionale priva di busta paga e, per questo, trattata in modo molto diverso da chi ne ha una. Purtroppo non si tiene conto del fatto che anche un dipendente possa perdere il lavoro, anche se statale e che il possesso di una partita IVA non rende automaticamente le persone insolventi o truffatrici. 

Per di più i finanziamenti per liberi professionisti devono tener conto di una situazione lavorativa che non prevede ferie, malattie, disoccupazione e qualsiasi altro beneficio destinato a chi ha un posto fisso sebbene paghino le tasse proprio come tutti i cittadini responsabili. 

Ecco perché molti istituti di credito hanno inserito la possibilità di richiedere un finanziamento anche da parte di liberi professionisti, offrendo loro agevolazioni e soluzioni per far fronte a spese, bisogni o desideri.

Finanziamenti per liberi professionisti: quali requisiti?

Cominciamo col dire che il prestito personale fa parte di un mondo complesso soprattutto per chi vi si approccia la prima volta. Occorre conoscere anche solo superficialmente il funzionamento del tasso di interesse e le implicazioni derivanti dal mancato pagamento di una rata. A questi fattori si aggiungono sistemi di rating interni per i quali gli istituti accettano o meno una richiesta di prestito in base a determinati tassi di insolvibilità.

In tutta questa complessità liberi professionisti e partite IVA si trovano ancora più coinvolti perché le possibilità di ottenere un prestito sono molto più limitate. La ragione è una: l’assenza di una busta paga. 

Ci vuole la prova della stabilità economica

Difatti quando hai un contratto assicuri all’istituto che, bene o male, percepirai una rendita fissa mensile stabile e che, in caso di perdita del lavoro sei ammortizzato con TFR e altre liquidità. Il libero professionista, invece, se non lavora non guadagna e se non guadagna… Come restituisce il prestito? Ecco perché i finanziamenti per liberi professionisti esistono e sono numerosi ma devono poter superare l’ostacolo della stabilità con prove certe e dimostrabili. 

I prestiti per liberi professionisti non sono impossibili!

Se fino a qualche anno fa ottenere un prestito da libero professionista era pressappoco impossibile oggi non è più così. Il lavoro è diventato “liquido” e la presenza di partite Iva cresce a dismisura, tant’è che si contano oltre cinque milioni di liberi professionisti in Italia. Si tratta di un numero importante che il mondo del credito non può ignorare, soprattutto perché sarebbe discriminatorio nei confronti di chi lavora in modo umile e trasparente. 

Come si ottiene un finanziamento per libero professionista?

Quindi possiamo dire che oggi. per ottenere prestiti per liberi professionisti occorre mostrare delle garanzie. Molto spesso si fa ricorso al garante mentre, altri casi occorrono estratti conto, visure camerali e reddite derivanti da eredità e royalties. 

Per questo possiamo dire che il mondo dei prestiti non preveda ambiti destinati a buste paga e ambiti riservati alle partite IVA perché sarebbe molto discriminatorio. Gli istituti di credito accolgono volentieri i clienti ma tutto dipende dalla cifra richiesta in rapporto alle possibilità economiche. Se la cifra è troppo elevata il prestito è rifiutato. Per le partite IVA l’iter è più duro e spesso caratterizzato da una serie di dinieghi mentre per le buste paga l’approvazione è quasi sempre garantita. 

I requisiti ideali del libero professionista

Per evitare questi no occorre lavorare sulla credibilità del debitore fornendo tutte le prove che garantiscano un rimborso della rata sicuro e senza intoppi. Per il primo prestito servirà sicuramente un garante e se verrà portato a buon fine questo costituirà una prova importante della solidità del libero professionista. 

Il libero professionista, per richiedere un finanziamento, deve dotarsi anche di:

  • documenti di identità,
  • codice fiscale,
  • certificato di residenza,
  • stato di famiglia,
  • firma del garante
  • e Modello Unico. 

Con tale documentazione la banca verificherà che il soggetto non sia già stato segnalato al CRIF e che non abbia un passato da cattivo pagatore. Inoltre l’istituto richiederà la documentazione di reddito degli ultimi tre anni di attività e se vi sarà coerenza tra loro il prestito verrà erogato senza troppe complicazioni.

Redazione interna

La nostra redazione è formata da esperti di settore, Web editor, Copywriter e Social Media Manager. L’obiettivo di questo sito è quello di riportare news e aggiornamenti su tutto quello che rigurarda il mondo dei Prestiti e dei Finanziamenti.