Prestiti falsi

Prestiti falsi: come evitare le truffe

I prestiti falsi, per quanto possano sembrare rocamboleschi tentativi rari e difficili da realizzare, sono un vero e proprio business. In Italia lo scorso anno, secondo un’indagine di Altroconsumo, le persone truffate sarebbero state quasi trentamila e questo dato ci fa capire bene come il fenomeno sia tutt’altro che raro e sporadico. Ma come si può cadere in una truffa del genere? In che modo vengono proposti alle vittime questi fantomatici prestiti? Lo spieghiamo in questa guida con la speranza che possa rivelarsi utile a sempre più persone. 

I prestiti falsi nascono dal bisogno dei consumatori 

Partiamo da un presupposto: i truffatori esistono fintantoché esistono vittime da truffare. Pertanto per ogni nuovo tentativo scoperto e punito dalla legge ne spuntano fuori altri cento da cui tenersi alla larga. Quindi ciò che diremo oggi vale per ogni aspetto della nostra vita che riguarda strane transazioni in denaro proposte in forme non proprio “convenzionali”. Ci sono cose da sapere prima di richiedere un finanziamento o un prestito e quindi è importante informarsi bene e prestare molta attenzione.

Il terreno più fertile per il mondo delle truffe sui prestiti è certamente quello digitale, fatto di identità false e di tante persone disperate in cerca di opportunità. Il web è il mondo in cui tutto sembra facile, dove anche l’impossibile diventa possibile e, per questo, i truffatori adescano le proprie vittime proprio in rete. 

Ciò che fortifica i truffatori nel proporre certi prestiti è proprio la disperazione di chi ha bisogno di denaro e ne ha bisogno subito, ovvero nel modo più rapido possibile. Queste persone si rivolgono a utenti che, magari, non possono o riescono ad ottenere prestiti e finanziamenti attraverso società di credito autorizzate. Sono tantissimi i precari, i soggetti protestati o quelli finiti in qualche piccolo guaio finanziario a cui le banche negano un prestito.  In questo senso però, negli ultimi anni, si sono sviluppati tipologie di prestiti proprio per queste categorie; i cosiddetti prestiti per protestati che si spera possano essere utili per ridurre il numero delle truffe.

La falsa promessa di ottenere denaro in modo rapido 

Pertanto è proprio da qui che il fenomeno dei prestiti falsi prende vita: la promessa di ottenere denaro subito, a prescindere dal nostro passato creditizio. Questo è l’amo che attira centinaia di persone a chiedere informazioni, cedere i propri dati e, addirittura, a versare gli ultimi risparmi con i quali il truffatore sparirà dal radar intascando il bottino. 

La prima informazione utile da sapere per non cadere nella trappola dei prestiti falsi, quindi, è quella che riguarda l’obiettiva infattibilità delle promesse dei truffatori. Ottenere un prestito è sicuramente facile ma non tanto quanto promettono i malintenzionati, soprattutto se la transazione avviene via web e senza tener conto del passato creditizio delle persone. 

Prestiti falsi: l’identikit del truffatore

Ti sarà capitato di ricevere mail o di leggere commenti di chi offre prestiti di cifre a molti zeri senza interessi o con erogazioni rapidissime e prive di vincoli, vero? L’unica cosa che devi fare davanti a questi tentativi di attirare le vittime è segnalare, arginare il rischio e mettere in guardia chi potrebbe esserci cascato. 

Di solito tali comunicazioni avvengono da profili falsi, senza foto profilo o aperti di recente e in un italiano abbastanza discutibile. Difatti le comunicazioni truffaldine sono spesso cariche di errori grammaticali, inesattezze e formule che una banca vera e autorizzata non utilizzerebbe mai. 

Richieste in denaro 

Altro campanello d’allarme è la richiesta di denaro da parte di chi sta chiedendo il prestito. A rigor di logica questa è una cosa abbastanza assurda; se ci pensi bene, se hai bisogno di denaro perché dovresti darlo tu alla fantomatica società che ti offre il prestito? Non dovrebbe essere tutto il contrario? Una banca o una società di credito non chiede mai somme di denaro per sbloccare un prestito, mai. 

Fretta nel concludere l’affare

I truffatori devono concludere in fretta l’affare. Per questo motivo tentano spesso di spingere le persone ad accettare le loro condizioni facendo pressioni che, in un soggetto disperato, possono funzionare. Nei contratti finti che questi truffatori inviano non ci sono mai dati di recapito dell’azienda finanziatrice e, se ci sono, questi saranno falsi e inventati di sana pianta. 

Assenza di controlli creditizi 

Infine preoccupati se il sedicente consulente non ti chiede documenti di identità, busta paga, visura camerale o altra documentazione reddituale. Nessuna banca procede ad erogare il prestito senza prima aver verificato a chi sta erogando denaro. 

Come verificare la veridicità di un finanziamento?

Come riconoscere un truffatore quindi? Se hai un dubbio ti basta consultare lOrganismo degli Agenti e dei Mediatori Creditizi, una sorta di albo che abilita banche e società a erogare prestiti grazie al lascia passare della Banca d’Italia. 

Ogni ente abilitato è obbligato a rilasciare al cliente un prospetto informativo finanziario che riepiloga il prestito, le condizioni e il tipo di offerta. Questo documento si chiama SECCI e se dovessi riceverlo da un soggetto che non ti convince troppo, potrai sempre sottoporlo all’Organismo degli Agenti e dei Mediatori Creditizi per capire se abbia o meno valore. 

Per evitare truffe sui prestiti falsi ti basta verificare l’indirizzo web dell’azienda e i recapiti che ti vengono forniti dall’agente. Non cliccare su link ricevuti via mail ma cerca informazioni attraverso i social, i forum o i siti web di recensioni. Dai un’occhiata al sito dell’Organismo Agenti Mediatori OAM e verifica se la società che ti ha proposto un prestito sia realmente abilitata. Infine controlla la presenza di una sede fisica o di un quartier generale, la partita IVA e la presenza di una PEC. Se tutti questi dati non sono rintracciabili e l’agente insiste per procedere attraverso forme non contemplate come Whatsapp, Facebook o mail denuncia subito alla polizia postale.

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